Ex portiere di calcio e cuoco. Morto a seguito di un tragico incidente Marco Taraborrelli che si è schiantato con la sua auto vicino a casa sua.
Cuoco abruzzese ed ex portiere di calcio. Marco Taraborrelli è morto alle prime luci di domenica mattina a seguito di un incidente stradale nei pressi della propria abitazione. L’uomo è stato vittima di un terribile sinistro a Ripa Teatina, in provincia di Chieti, mentre rincasava. La sua auto si è schiantata in un cancello di un’azienda provocandone il decesso.
Morto dopo un incidente in auto: addio a Marco Taraborrelli
Secondo quanto si apprende, Taraborrelli ha sbattuto violentemente contro il cancello e la recinzione di una ditta della zona vicino alla sua casa a Ripa Teatina, in provincia di Chieti. Un impatto troppo forte che lo ha visto essere sbalzato fuori dalla vettura e morire, probabilmente, sul colpo. L’uomo era molto conosciuto essendo un cuoco ma anche un ex portiere di calcio.
Taraborrelli aveva militato anche nella Primavera del Pescara oltre che aver indossato i guantoni di Notaresco, Pergolese (serie D marchigiana), Miglianico e Ripa Teatina, maturando anche un’esperienza nella serie A greca nell’Olympiakos Pireo.
L’ultimo saluto e i funerali
Il tragico lutto che ha colpito la famiglia dell’uomo ha visto tutto lo sgomento di chi lo conosceva. L’ex portiere, infatti, lascia la moglie e ben due figli, oltre che i genitori e la sorella. Da quanto si apprende, oggi alle ore 15:30, nella chiesa di San Luigi Gonzaga, a Pescara, l’ultimo saluto all’uomo.
Emozionante il ricordo della Asd Ripa Teatina: “Sicuramente una giornata triste per la nostra comunità e per lo sport abruzzese. Apprendiamo con profondo dispiacere della scomparsa di Marco Taraborrelli. Un amico, compaesano e sportivo, bandiera per tanti anni della nostra squadra di calcio. Tarabobo, come veniva da tutti chiamato, ha difeso per tanti anni la nostra porta, contribuendo a stagioni importanti e gloriose nella storia dei nostri colori. Ci uniamo al dolore della famiglia Taraborrelli, in particolar modo al padre Luciano, e ai cugini Massimo ed Antonio, allo zio Mauro e la sorella Cristina. Continua a volare anche in cielo. Cercheremo di onorarti al meglio”, le parole della squadra locale.